Nato a Giugnola, un piccolo paese di montagna, il giorno 8 giugno 1924, a dieci anni entrò nell’Istituto Santa Caterina, dove da pochi mesi era rettore don Giulio Minardi, alla cui scuola don Orfeo crebbe e si formò.
Il 22 maggio 1948 in San Cassiano, all’età di 24 anni, fu ordinato sacerdote e, non ancora venticinquenne, divenne parroco di San Giovanni “vecchio” a Imola.
Era il dopoguerra, un periodo duro e difficile per tutti. Egli, con abnegazione e coraggio iniziò l’opera di ricucitura tra i diversi strati sociali, lavorò per ricostruire famiglie distrutte e superare i contrasti tra le persone, operò per dare un sostegno ai più indigenti, facendo al tempo stesso della povertà personale la propria ragione di vita.
Amava del resto ripetere che bisognava avere fiducia nella Provvidenza, perché “se le cose le fai per gli altri, gli aiuti non mancheranno”.
Dopo San Giovanni, fu a Sant’Agata. Anche nella parrocchia di via Cavour continuò il suo impegno a favore dei giovani e di chi aveva bisogno.
Ricorda un ragazzo di allora: “Uno dei suoi pallini era lo studio; riusciva a convincere famiglie poverissime a far continuare gli studi ai figli e faceva tutto il possibile per aiutarle. Ci spiegava che la cultura era l’unica strada per l’emancipazione sociale. Tanti di noi devono a lui il fatto di aver raggiunto certi livelli nella vita sociale e nel lavoro”.
L’incontro con questa persona così schietta e determinata, con la sua fede “incredibile” ha inciso profondamente in molti.
Insegnante all’ITC “L. Paolini” di Imola dalla sua istituzione al 1972, profuse molte energie nell’educazione e nell’ascolto dei giovani.
Troppo assorbito dalla nuova parrocchia di Massa Lombarda, di cui aveva preso possesso il 24 maggio 1970, lasciò l’insegnamento, continuando tuttavia a spendersi per gli altri secondo il suo stile.
La sua attenzione non era rivolta solo alla cura delle anime: uomo colto e sensibile si è sempre dedicato al recupero delle strutture architettoniche e al restauro di numerose opere d’arte.
Don Orfeo è morto a Imola il 25 agosto 1995, dopo un anno di malattia.